INDENNITÀ ANTITUBERCOLARI
Le prestazioni antitubercolari sono indennità sostitutive ed integrative della retribuzione, erogate dall’Inps a favore del lavoratore dipendente, assicurato contro la tbc e dei suoi familiari a carico , in caso di malattia tubercolare. E’ richiesto, come requisito, un anno di contribuzione (52 settimane) nell’intera vita lavorativa.
Hanno diritto alle prestazioni, oltre agli assicurati e ai loro familiari, anche i pensionati e i titolari di rendita e i loro familiari. Esistono differenti tipi di indennità:
- giornaliera: spetta durante il periodo delle cure ospedaliere o ambulatoriali, quando non si ha diritto all’intera retribuzione;
- post-sanatoriale: spetta per due anni e viene erogata alla fine del ricovero o della cura ambulatoriale che abbiano avuto una durata di almeno 60 giorni, anche cumulativi, esi siano conclusi con la stabilizzazione o la guarigione clinica dell’interessato;
- assegno di cura e sostentamento: spetta per due anni se la capacità lavorativa, in occupazioni confacenti alle proprie attitudini, si è ridotta a meno della metà per effetto della malattia tubercolare e se non si percepisce una normale retribuzione continuativa a tempo pieno. E’ rinnovabile senza limiti di tempo fino a quando permangono i requisiti amministrativi e sanitari;
- assegno natalizio: spetta se l’interessato ha percepito, anche per un solo giorno nel mese di dicembre, l’indennità antitubercolare sanitaria o economica.
La tutela della tubercolosi, per un certo periodo considerata malattia sociale, è più favorevole rispetto a quella della malattia comune. La tubercolosi, detta malattia specifica per differenziarla dalla malattia comune, è stata caratterizzata all’inizio del ’900 da un elevato indice di mortalità tale da rendere necessaria l’introduzione obbligatoria dell’assicurazione per il controllo dell’epidemia. Le principali finalità erano, oltre alla cura degli assicurati mediante sanatori ed ospedali dedicati alla patologia, anche la concessione, da parte dell’INPS, di prestazioni economiche nel periodo di cura e in quello successivo differenti e modulate alle diverse fasi della malattia.
Oggi che il fenomeno si è ridimensionato grazie al progresso scientifico che ha migliorato le conoscenze mediche, terapeutiche e prognostiche della tubercolosi, sono rimasti all’INPS l’accertamento della sussistenza del rischio assicurativo e, quando questo si verifichi, l’erogazione delle prestazioni economiche che supportano il reddito dell’assicurato, compromesso dalla malattia stessa.