Il Garante Privacy ha emanato un provvedimento con cui ha sanzionato una società datrice per non aver dato idoneo riscontro alle istanze di alcuni dipendenti.

Diritto di accesso ai dati sulla geolocalizzazione

Il lavoratore ha diritto di accedere ai dati sulla geolocalizzazione. Lo ha precisato il Garante privacy nel provvedimento del 14 settembre 2023 con cui ha comminato una sanzione di 20mila euro a una società incaricata della lettura dei contatori di gas, luce e acqua, per non aver dato idoneo riscontro alle istanze di accesso ai dati di tre dipendenti.

Nella vicenda, i tre lavoratori, per verificare la correttezza della propria busta paga, avevano chiesto alla ditta di conoscere le informazioni utilizzate per elaborare i rimborsi chilometrici e la retribuzione mensile oraria, nonché la procedura per stabilire il compenso dovuto. Nello specifico, chiedevano di conoscere i dati raccolti attraverso lo smartphone fornito dalla società sul quale era stato istallato un sistema di geolocalizzazione che permetteva agli operatori di individuare il tragitto da effettuare per raggiungere i contatori.

Non avendo ricevuto dal datore di lavoro una risposta soddisfacente si erano rivolti al Garante privacy con un reclamo.

Nel corso dell’istruttoria l’Autorità ha accertato che la società, in qualità di titolare del trattamento, non aveva fornito un riscontro idoneo a quanto richiesto dai reclamanti, limitandosi ad indicare le modalità e gli scopi per i quali i dati venivano trattati. Anche qualora non avesse potuto dare riscontro, la società, sottolinea il Garante, avrebbe dovuto quanto meno indicare i motivi specifici per cui non poteva soddisfare le istanze di accesso, rammentando il diritto degli interessati di presentare reclamo al Garante o ricorso giurisdizionale.

La condotta, a dire del Garante, dunque, “risulta illecita in base ai principi della normativa sulla privacy. Dalla rilevazione del GPS, infatti, deriva indirettamente la geolocalizzazione dei dipendenti e, di conseguenza, un trattamento di dati personali, quantomeno nel momento della lettura dei contatori”.

L’autorità ha pertanto ordinato alla società di fornire ai reclamanti i dati relativi alle specifiche rilevazioni/coordinate geografiche effettuate con il GPS dello smartphone e tutte le informazioni ricollegate al trattamento richieste.

Fonte: https://www.studiocataldi.it/articoli/46113-il-lavoratore-ha-diritto-di-accedere-ai-dati-sulla-geolocalizzazione.asp
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