Contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti pubblici relativi al triennio 2019/2021. Chiarimenti sull’assoggettabilità contributiva dell’elemento perequativo conglobato nello stipendio tabellare.
La voce retributiva “elemento perequativo” è stata introdotta da specifiche disposizioni dei contratti collettivi nazionali dei dipendenti pubblici, per il triennio 2016-2018, quale emolumento erogato, con cadenza mensile dal mese di marzo al mese di dicembre 2018, per periodi di lavoro superiori a 15 giorni.
Con il messaggio n. 3224 del 30 agosto 2018 sono stati forniti chiarimenti sull’assoggettabilità contributiva ai fini pensionistici e dei trattamenti di fine servizio/fine rapporto (TFS/TFR) di tale voce retributiva.
Con l’articolo 1, comma 440, lettera b), della legge 30 dicembre 2018, n. 145, è stata disposta per il personale di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la proroga dell’elemento perequativo una tantum, ove previsto dai relativi contratti collettivi nazionali di lavoro riferiti al triennio 2016-2018, nelle misure, con le modalità e i criteri ivi definiti, con decorrenza dal 1° gennaio 2019 fino alla data di definitiva sottoscrizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al triennio 2019/2021, che ne disciplinano il riassorbimento.
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