Il nuovo sistema di rilevamento della velocità non è su strada, ma a bordo delle vetture delle Forze dell’Ordine.
Nessuna tregua per i trasgressori al volante: oltre ai ben noti strumenti di rilevazione della velocità, arriva un nuovo incubo, lo Scout Speed. Si tratta dell’ultimo ritrovato riguardante il controllo elettronico della velocità, posizionato non su strada, ma all’interno dei veicoli delle forze dell’ordine, così da non consentire alcun margine di “fuga” o alcuna manovra elusiva.
Come funziona
Il nuovo strumento è nascosto sulle auto delle Forze dell’Ordine ferme o in movimento, delle vere e proprie vetture civetta che possono essere trovate anche a circolare normalmente sulle strade, con su collocata una telecamera all’altezza dello specchietto retrovisore. Alla pattuglia basterà sezionare il limite di velocità da monitorare e far partire la verifica.
Grazie allo Scout speed è possibile effettuare rilevamenti a 360° individuando non solo il superamento dei limiti di velocità in entrambi i sensi di marcia, anche a distanze elevate, ma anche la regolarità dei documenti del proprietario dell’automobile (ad esempio assicurazione e revisione) e i veicoli che infrangono il divieto di sosta. Lo strumento è operativo anche in notturna sfruttando la tecnologia a infrarossi.
Le multe: come difendersi
L’apparecchio si appresta a diventare un nemico temibile per gli automobilisti e gli utenti della strada, poiché, a differenza degli autovelox tradizionali e dei sistemi di monitoraggio della velocità, non dovrà necessariamente essere segnalato né potrà essere rilevato in quanto non è mai posizionato in luogo fisso.
Nonostante un decreto ministeriale del 2007 confermi che la presegnalazione non è obbligatoria in caso di rilevazione della velocità con modalità dinamiche, indubbiamente questo sistema potrebbe scontrarsi con la lettera dell’art. 142 del Codice della Strada che, al comma 6-bis, impone che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità debbano essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice.
Ed è proprio quanto ha rilevato il Tribunale di Firenze, sentenza n. 654/2016, laddove ha precisato che sono nulle le multe elevate con l’autovelox di tipo Scout Speed se manca una presegnalazione con appositi cartelli stradali che avvisano gli automobilisti della possibilità del rilevamento automatico delle infrazioni.
Una recente sentenza del Giudice di Pace di Reggio Emilia (n. 722 del 2016) ha anche chiarito che l’eccesso di velocità rilevato tramite lo scout speed necessita della contestazione immediata (per approfondimenti: Scout speed: via la multa se non c’è contestazione immediata).
Va rammentato, infine, che anche lo Scout Speed è soggetto all’obbligo di taratura periodica, come tutti gli altri strumenti di autevolox mobili, in ossequio alla sentenza della Corte Costituzionale del 2015. L’automobilista multato potrà quindi sempre richiedere che l’amministrazione produca un certificato di taratura, altrimenti, in mancanza, la contravvenzione sarà da considerarsi nulla.
Fonte: https://www.studiocataldi.it/articoli/23643-scout-speed-cos-e-come-funziona-quali-multe-e-come-difendersi.asp
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